domenica 30 gennaio 2011

Dieta e un paio di Film : Sherlock Holmes e Megamind

Fare la dieta per me è veramente duro! E' la condanna di ogni donna, tutte prima o poi facciamo una dieta!Un po' per rimetterci in forma, un po' per aggiustare qualche valore , un po' per qualche periodo particolare della nostra vita.
Per me è duro perchè sono golosa! Ma tutte noi che combattiamo con le nostre abitudini e la nostra linea, vinceremo!
Recentemente ho visto 2 film di cui vorrei parlare:


Sherlock Holmes
Un film di Guy Ritchie. Con Robert Downey Jr., Jude Law, Rachel McAdams, Mark Strong, Kelly Reilly. 
continua»
 Azione, durata 128 min. - USA, Gran Bretagna, Australia 2009
Mi è piaciuto moltissimo, è accattivante l'interpretazione del personaggio di Sherlock nella veste scelta dal Regista. Un uomo tormentato, geniale, accattivante, furbo, forte quasi con capacità da supereroe. La ricorstruzione delle scene, il rallenty che a volte è inserito a spiegare un combattimento fisico che presto si verificherà rende tutto avvincente. Anche la spiegazione quasi scientifica degli indizi è entusiasmante e coinvolge lo spettatore. Molto bello anche vedere la Londra di fine 800 ricostruita con minuzia, da non perdere la scena in cui si vede la costruzione del Tower Bridge!
Voto:8/10


Megamind
Un film di Tom McGrath. Con Will Ferrell, Tina Fey, Jonah Hill, David Cross, Brad Pitt. Animazione, durata 95 min. - USA 2010. - Universal Pictures
Film di animazione divertente, che a tratti ricorda "Gli Incredibili" ma che si distingue per originalità. Nuovo tema che all'inizio sembra scontato. Mostra un mondo moderno in cui due personaggi di un'altro pianeta da piccini vengono spediti sulla Terra dove inizieranno un duello fin da piccoli bene contro male. Ma ci saranno risvolti inaspettati e molto divertenti, che fanno capire come a volte non si sceglie di essere cattivi e che in ogni caso si può sempre diventare Buoni e redimersi anche agli occhi degli altri.
Adatto sia a bambini che agli adulti.
Voto: 7.5/10


Beh è giunto il momento di dedicare la mia Domenica all'attività domestica e a me stessa! Un saluto a tutte le ragazze come me che oggi si depileranno, stireranno i loro capelli e i loro vestiti,puliranno la loro casa o la loro stanza, si dedicheranno al proprio uomo o ai propri amici o a entrambi...e che stasera se non vedranno Amici o un bel Film domenicale, faranno l'amore o si divertiranno con i propri amici!


Una Ragazza Qualunque

martedì 25 gennaio 2011

Storia dei piedi fasciati della donna cinese

"Da sempre noi occidentali di fronte alle immagini che ritraggono una donna mostrare pudicamente sotto le vesti un piccolo piede avvolto in scarpine finemente ricamate, rimaniamo affascinati e sconcertati al tempo stesso.Oggi, le donne cinesi, non si fasciano più i piedi e conoscono altri modi per affascinare un uomo. L’usanza, giudicata dai più una cosa deplorevole perché "innaturale", è ormai un reperto storico.Poiché abitudini e mode riflettono i valori sociali e psicologici di una società o di quella parte di essa che le seguono, la fasciatura dei piedi deve essere vista e considerata come uno dei tanti elementi che compongono il problema di fondo della posizione e del ruolo della donna nella società cinese.La predilezione dei cinesi per i piedi piccoli risale a tempi lontanissimi e venne espressa poeticamente ancor prima dell’era di Confucio (551 - 479 a.C.). Il camminare a passi corti e misurati rientrava in un canone di comportamento femminile che valorizzava la grazia e l’equilibrio.In un manuale del XIX secolo si legge: "Quando cammini, non girare la testa; quando parli, non aprire la bocca; quando siedi, non muovere le ginocchia; quando sei in piedi, non agitare le vesti; quando sei felice, non ridere forte; quando sei arrabbiata, non alzare la voce".

Tutto ebbe inizio, secondo una storia popolare cinese, per l’astuzia di una volpe che aveva tentato, mediante la fasciatura, di celare le proprie zampe per assumere le sembianze umane dell’imperatrice Shang, dando così il via a una moda di corte. Secondo un’altra versione, l’imperatrice, che aveva un piede equino, aveva persuaso il timido consorte a rendere obbligatoria per tutte le giovani la compressione dei piedi. Il decreto mise così l’imperatrice nella condizione di esibire la sua deformità come modello di bellezza e di eleganza.Secondo, invece, Zhang Bangji, un chiosatore vissuto agli inizi del XII secolo, la fasciatura dei piedi era iniziata durante il regno di Li Yu (961-75), imperatore e poeta della dinastia meridionale dei Tang. Li Yu aveva a palazzo una concubina favorita che si chiamava Fanciulla Soave, fine danzatrice e donna di estrema bellezza dalla vita esile. Aveva fatto costruire per lei un loto d’oro alto un metro e ottanta, tempestato di perle e con un carpello rosso al centro. Fanciulla Soave fu costretta a fasciarsi i piedi con seta bianca in modo che le punte assomigliassero alle estremità della falce lunare. Quindi danzò al centro del loto, volteggiando come una nube che si alza.
In ogni caso sembra certo che siano state le danzatrici di corte a introdurre, verso il X sec., questa usanza; il che lascia intendere che in un primo periodo la compressione doveva essere solo leggera e non tale da pregiudicare seriamente il movimento.La moda, che divenne ben presto un simbolo sociale.
Alla sempre maggiore diffusione corrispose una sempre maggiore compressione dei piedi: la donna faceva generalmente fatica a camminare e doveva appoggiarsi alle pareti, a un bastone o a un’altra persona. Pertanto il costume di fasciare i piedi, diffondendosi, cambiò anche significato. Divenne un comodo mezzo per esprimere e rafforzare il nuovo concetto di castità femminile che la Cina era venuta sviluppando nel corso del sec. XII. Una moglie casta doveva rimanere relegata in casa e non doveva farsi vedere nei campi e per la strada; e camminare con i piedi fasciati rendeva l’incedere penoso e difficile.Nello stesso tempo la fasciatura rivelava la condizione economica di una famiglia: un uomo che aveva una moglie con i piedi fasciati provava a tutti che egli era abbastanza ricco da mantenere una donna con i suoi guadagni e che non aveva bisogno d’aiuto nei campi o nel negozio. Conseguentemente i piedi grandi, propri dell’altro sesso, erano indice di appartenenza ad una classe sociale povera.

Il costume era parte integrante di una società patriarcale che inculcava nelle donne l’obbedienza, conformandole a un rigido articolato codice morale consacrato dagli anni e dalla tradizione. Una dama virtuosa accettava passivamente la sua condizione d’inferiorità intellettuale e rimaneva tagliata fuori dal mondo esterno.Si criticavano le donne che avevano piedi naturali che, non essendo piccoli, erano considerati poco femminili. A tali donne ci si rivolgeva con il sarcastico appellativo di Piede d’anatra e Barca di Loto.Opporsi alla fasciatura era cosa impensabile, significava ribellarsi alle tradizioni cinesi, che miravano a mantenere una netta divisione tra uomini e donne.
Bisognava seguire scrupolosamente quattro precetti:Non camminare con le dita rivolte all’insù;Non tenere con ostentazione i calcagni sospesi a mezz’aria;Non muovere le vesti, una volta sedute;Non muovere i piedi, una volta coricate.

All’inizio della pratica, considerata motivo di esultanza, venivano fatte visite di congratulazioni da parte di amiche intime o parenti stretti. Queste visite formali avevano lo scopo di rassicurare i genitori, lodando la forma del piede della bambina.
Il successo o il fallimento della fasciatura (fatta dalla madre stessa) dipendeva dall’abilità con cui veniva stretta la benda intorno a ciascun piede. La fascia, larga circa cinque centimetri e lunga tre metri, si applicava in questa maniera: se ne fissava un capo alla parte interna del collo del piede, veniva quindi fatta passare con forza sulle dita, a eccezione dell’alluce, in modo da ripiegarle sotto la pianta del piede. L’alluce non veniva fasciato. Si passava poi strettamente la benda intorno al calcagno in modo che tallone e dita fossero ravvicinati il più possibile. Si ripeteva quindi il procedimento fino a totale utilizzazione della fascia. Il piede delle fanciulle era soggetto a una forzata e continua pressione: lo scopo infatti non era solo quello di comprimere il piede, ma anche di curvare le dita, di ripiegarle sotto la pianta e di riavvicinare la pianta stessa al tallone fino al limite del possibile. Adele M. Fielde, una missionaria vissuta, verso la fine dell’ 800, per circa dieci anni a Shantou, raccontava che "Durante il processo la carne andava spesso in putrefazione, parti della pianta si squamavano e a volte cadevano una o più dita. Il dolore persisteva per circa un anno e quindi diminuiva d’intensità, finché, verso la fine del secondo anno, i piedi perdevano ogni sensibilità e risultavano praticamente morti".

Nei tempi antichi, quando era una pratica largamente diffusa e non osteggiata, la fasciatura dei piedi ebbe i suoi accaniti sostenitori, veri e propri amanti del loto d’oro.Tra di essi spiccava un aristocratico di nome Fang Xun - probabilmente uno pseudonimo - che, autonominatosi "dottore del loto fragrante", con esaltati slanci lirici elencò le componenti estetiche necessarie perché il piede rimpicciolito fosse degno di lode, riportò alcuni commenti critici e analizzò i giochi del bere per la cui esecuzione erano indispensabili le scarpine.Seguendo l’ordine sistematico di un’opera botanica, fece la "Classificazione delle qualità dei loti fragranti" dove enumerò 58 varietà di loti umani, incluse nella classificazione sia i piedi ben fasciati e splendidamente dotati come pure quelli brutti e disgustosi a vedersi. "Petalo di loto", "Luna nuova", "Arco armonioso", "Virgulto di bambù" e "Castagna d’acqua" erano i termini eufonici dati ai modelli principali.
Rotondità, morbidezza ed eleganza erano le tre qualità più rare del piede; un piede gracile, infatti, raffreddava la passione di chi lo guardava, uno troppo robusto comprometteva la femminilità e, per un piede che fosse volgare, nessuna medicina avrebbe potuto togliere questo difetto. La rotondità e la morbidezza potevano venire apprezzate con gli occhi, ma l’eleganza era una qualità che solo l’intelletto poteva intendere.
Vi era anche tutta una serie di termini per descrivere il piede, la scarpa e i suoi accessori. Si riteneva comunemente che il "loto d’oro" fosse lungo otto centimetri o meno, il "loto d’argento" da otto a dieci e il "loto di ferro" più di dieci. "Luna nuova" stava a indicare un piede fasciato, elegante, snello e affusolato racchiuso in calze di seta. "Giovane bambù di giada" esaltava il piede piccolo che era caldo, lucente e soffice come giada, e con la punta aguzza simile a un esile virgulto di bambù.
Come era naturale, esistevano termini ironici coniati appositamente per le donne con i piedi grandi. La ragazza poteva essere schernita per i suoi piedi di carpa o di aringa, o essere chiamata "Demone dai piedi grandi" e alle sue scarpe si affibbiava a volte l’appellativo di "barche a cornacchia". Una giovane che aveva i piedi fasciati male poteva essere beffata come "Verde zenzero davanti, uovo d’oca dietro".

Generalmente le fasce smesse venivano gettate tra i rifiuti. Ma vi fu un medico dello Hunan che prese ad usarle per curare alcuni malati con effetti, a suo dire, sorprendenti. Se la malattia era causata dalla presenza di spiriti maligni, per cacciarli bisognava avvolgere bende di giovani fanciulle intorno alla vita del paziente. Per abbassare la febbre si poggiava la vecchia scarpa d’una fanciulla con i piedi fasciati sopra l’ombelico del paziente. Quando la scarpa si riscaldava, la si sostituiva con un’altra; tale procedimento causava il lento decrescere della temperatura. Per far riprendere conoscenza, si bolliva dell’acqua e quindi, dopo averla fatta leggermente raffreddare si lavavano i piedini di una giovane e la si faceva quindi bere al paziente, che riprendeva immediatamente i sensi.

La pratica di fasciare i piedi raggiunse la massima diffusione verso la fine della dinastia Qing, ma già allora erano evidenti i segni della sua decadenza. Le frequenti disposizioni imperiali contro il costume era la riprova della loro inefficacia. Nel sec. XVII i conquistatori mancesi della Cina furono i primi a combattere l’usanza che aveva ormai raggiunto la sua piena fioritura e andarono orgogliosi dei piedi grandi e naturali delle loro donne, differenziandosi così dai conquistati.
Verso la fine del sec. XVIII e l’inizio del XIX, molto prima che giungessero in Cina le idee occidentali di uguaglianza dei sessi, i leader cinesi cominciarono a combattere per i diritti femminili, e ben presto la lotta si orientò anche contro la fasciatura dei piedi. Il movimento abolizionista incominciò ad avere l’appoggio dei critici cinesi progressisti, dei missionari occidentali e delle loro mogli. Questi ultimi, però, più che combattere per l’uguaglianza delle donne, si scagliavano contro l’innaturalezza del costume. Il primo passo verso l’abolizione della fasciatura dei piedi fu un decreto imperiale del 1902 in cui si caldeggiava il divieto di fasciare i piedi durante l’infanzia; era questo infatti il sistema più umano per sradicare tale costume. Ma l’infelicità e l’amarezza causate alle donne adulte dall’interruzione della pratica erano tali che le misure adottate non sortirono gli effetti sperati. Venne proposta la moderazione per far sì che la fasciatura giungesse al suo epilogo naturalmente, senza causare inutili sconvolgimenti sociali. La tendenza a divorziare dalle mogli con i piedi rimpiccioliti venne bollata come atto barbarico, indegno d’una società civile e responsabile.Nell’agosto del 1928, il ministro degli affari interni emanò un’ordinanza articolata in 16 paragrafi contro la fasciatura e ingiunse a tutte le prefetture di farla scrupolosamente rispettare.

Le donne con i piedi fasciati che ebbero l’avventura di vivere nel periodo di transizione soffrirono doppiamente. Nella prima fanciullezza dovettero sopportare il dolore e il disagio della fasciatura, solo per sentirsi dire, nella maturità, che le loro sofferenze erano state vane, dati i nuovi dettami della rivoluzione e i cambiamenti dei gusti estetici.

Verso la fine degli anni Venti la pratica della fasciatura era ormai in fase calante; ma la concezione maschile conservatrice, che vedeva nella donna un essere inferiore e un passatempo, era rimasta sostanzialmente inalterata. La donna cinese dovette attendere la definitiva ascesa al potere di Mao, per essere considerata "la metà del cielo". Per lei però, visto che doveva "conquistarsela", la strada da percorrere era ancora tanta. "

Fonte : http://www.tuttocina.it/fdo/salice.htm


lunedì 17 gennaio 2011

Francesco Nuti di nuovo in tv...forse meglio evitare?!

Si dice che se si sente odore di fiori senza motivo è perchè lì con te c'è un Santo.Oggi in palestra mi sentivo morire dopo mezz'ora, tornare dopo due mesi di inattività è stato traumatico.Ma io amo fare sport, sudare, sfinirmi e verso la fine della lezione di step sento nell'aria odore di fiori oltre al sentirmi svenire.Mi dico "ecco, sono venuti a prendermi dall'aldilà!" in realtà ho scoperto che dai bocchettoni dell'aria, mandano un'aroma piacevole alla fine delle lezioni, probabilmente per coprire l'orrendo olezzo del sudore e delle varie esalazioni corporee dell'allenamento! Mi sono tranquillizzata. Mi sono detta "Non stai per morire, resisti, non senti quanto è bello che non ce la fai nemmeno a respirare e che senti il battito del tuo cuore?"
Eh sì. Perchè quando fai sport e sei sotto sforzo, soprattutto aerobico, si riesce a sentire il cuore battere, ed è qualcosa di fantastico, lo senti esplodere e questa sensazione mi piace da morire.
Sonderemo la mia costanza andando avanti.
L'organizzazione è tutto, peccato che io sono disorganizzatissima, ma per ora il treno della mia vita sembra incanalato sul binario giusto. Ho persino fatto un programma di studio per il mio prossimo esame all'università ed oggi ho cominciato.
Spettacoli raccapriccianti in questi giorni in tv. Francesco Nuti dalla nostra amata Barbara D'Urso ci ha regalato uno spettacolo davvero triste. Mentre il fratello accanto spuntava con la mano munita di fazzoletto nell'inquadratura per pulire la bava dal mento dell'attore-regista, lui piangeva ricolmo di emozione per l'affetto che gli dimostravano con videoclip personaggi famosi e in studio il pubblico.Penosi.
Se non ne siete a conoscenza, Francesco Nuti era un brillante attore,sceneggiatore e regista toscano amico del buon Pieraccioni.Ricordando alcuni dei suoi film cito "Il signor Quindicipalle","Io amo Andrea","Stregati", fra i tanti.
Alla fine degli anni 90 inizia il suo declino, nessuno vuole finanziare i suoi film nessuno crede più nei suoi prodotti e così diventa alcolizzato, depresso e tenta il suicidio.
Quando sembra essere uscito da depressione e alcolismo nel 2006 mentre scendeva le scale di casa cade e si fracassa la testa. Entra in coma per 2 mesi, e solo da pochissimo tempo è iniziata la sua ripresa.
In studio la ex moglie Annamaria Malipiero che ha pensato bene di lasciarlo durante la cattiva sorte, lo lodava e lo guardava con tenerezza.Stronza. Scusate l'eufemismo.
Comunque tutti felici e "commossi" di averlo visto di nuovo in tv...bah.

giovedì 13 gennaio 2011

Bestemmiatori da Grande Fratello, alluvioni e guerre civili,seno al vento al cimitero e la soddisfazione di sturare il water

Anche questa giornata volge al termine, alquanto improduttiva direi e statica. Ho aiutato un amico oggi e questo mi rende felice. Ho studiato pochissimo in compenso, riprendere lo studio dopo le vacanze natalizie è traumatico tanto quanto la riduzione degli zuccheri post cenoni.
Ho visto un film stasera, uno dei miei preferiti, adoro vedere film sopratutto se fanno riflettere.
La notizia che oggi ha suscitato di più la mia attenzione è la ricerca dei fannulloni da parte di un certo Emiliano che su Facebook ha lanciato l'idea direttamente da Bari...e sono piovute maree di denunce per ora solo verbali di impiegati pubblici che nelle ore di lavoro preferiscono non farlo questo lavoro.Di certo non siamo delle bestie da soma ma di certo in Italia il pretesto per perdere tempo si trova spesso e quando qualcuno lo fà notare tutti insorgono e mettono le mani avanti.
Una notizia triste che ho appena appreso è che un ragazzo della Facoltà di Lettere della Sapienza è morto oggi, proprio nella città universitaria...ho letto sia caduto dalle scale antincendio...10 metri.Ma come è possibile? Per ora nessun aggiornamento possiamo solo dedicargli un pensiero.Vedremo se si saprà qualcosa di più.
E' dilagante invece quest'anno la volgarità nei reality più seguiti Amici e il Grande Fratello.Scurrilità gratuite, bestemmie, urla...che si sia dato troppo spazio alla popolarità? o questo è davvero lo specchio della gioventù? Mediaset rimedia cambiando radicalmente la rosa dei concorrenti nel Grande Fratello, mentre nell' asilo di Maria De Filippi (Amici) impazzano i gesti dell'ombrello, balletti a pecorina, voci fuori campo che dicono parolacce e quest'anno per condire di più il tutto il nuovo acquisto Mara Maionchi!
Certo sentire Gerry Scotti che saluta al Milionario alle 20 con "Che Dio vi benedica" perchè si crede un ancorman statunitense e poi alle 21.30 parolacce e bestemmie rende tutti un po' perplessi...ho deciso di seguire anche io questi programmi perchè pare siano lo specchio della società, o vogliamo che lo siano? Lo scopriremo andando avanti, intanto in RAI le ugole si scaldano per Sanremo. In Brasile e in Australia ci sono le alluvioni, ad Haiti la peste, in Tunisia una rivolta che sta diventando una guerra civile...su cosa dobbiamo concentrarci?
Un po' su tutto, sulle cose serie e su quelle inutili perchè tutte possono insegnarci qualcosa.
Notizie un po' strambe che hanno catturato la mia attenzione oggi tra le tante una protesta di alcune donne a Kiev contro il governo hanno pensato bene di mettersi in topless, udite udite...al camposanto.Ovviamente le foto non riportano schiere di donne normali, comuni tipiche Russe...bensì una bonazza dal fisico statuario:la potenza della comunicazione!?
Se poi avete in programma una gita a Paris entro l'8 Maggio sappiate che domani verrà inaugurata un'esposizione che racconta tutto quello che c'è da sapere sulle evoluzioni della moda dal 1990 a oggi. Abiti bizzarri alcuni, altri molto originali, altri impossibili,altri rivoluzionari.
Come ultima notizia una "scoperta" scientifica...il lavoro manuale rende più felici!Un certo Matthew Crawford, nel suo libro "The Case for Working with Your Hands: or Why Office Work is Bad for Us and Fixing Things Feels Good" (letteralmente: La questione del lavoro manuale: ovvero perché il lavoro d'ufficio fa male e aggiustare le cose fa bene) dice che il lavoro manuale e i calli alle mani rendono l'uomo più felice. Lui esperto di psicologia e marketing è diventato meccanico e capirai, si sono scatenati tutti gli psicologi del lavoro e non che ovviamente gli hanno dato ragione. Facendo lavori manuali e vedendo concretamente il risultato di quello che si fà si ha, psicologicamente, una sensazione di maggiore appagamento...lo penso anche io quando sturo il water o cambio le lampadine....beh detto ciò, è l'ora di andare a letto a riposare e domani...tutti a zappare! XD

mercoledì 12 gennaio 2011

Lucy in the Sky with Diamonds

Buongiorno a tutti, iniziamo la giornata con una canzoncina scritta da John Lennon si dice che il titolo sia riconduca all'acronimo di LSD la droga sintetica.Lennon invece affermò che l'ispirazione del titolo gli venne da un disegno di suo figlio Julian. In questo disegno si vede una compagna di classe di Julian che passeggia in un cielo pieno di diamanti. Tutto il testo del brano è un susseguirsi di immagini psichedeliche ispirate alle atmosfere surreali e sognanti dei celebri romanzi Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo Specchio di Lewis Carroll del quale lo stesso Lennon era un grande ammiratore.  La popolarità del brano oltrepassò i confini dell'ambito strettamente musicale. Il 30 novembre 1974, ad Afar, in Etiopia, i paleontologi Donald Johanson e Tom Gray rinvennero i resti di un esemplare di femmina adulta di Australopithecus afarensis che venne chiamata Lucy in onore di questa canzone che veniva trasmessa alla radio proprio durante gli scavi.




Lucy In The Sky With Diamonds

Beatles


Picture yourself in a boat on a river,
With tangerine trees and marmalade skies
Somebody calls you, you answer quite slowly,
A girl with kaleidoscope eyes.

Cellophane flowers of yellow and green,
Towering over your head.
Look for the girl with the sun in her eyes,
And she's gone.

Lucy in the sky with diamonds(diamonds).
Lucy in the sky with diamonds(diamonds).
Lucy in the sky with diamonds(diamonds).
Ah... Ah...

Follow her down to a bridge by a fountain
Where rocking horse people eat marshmallow* pies,
Everyone smiles as you drift past the flowers,
That grow so incredibly high.
Newspaper taxis appear on the shore,
Waiting to take you away.
Climb in the back with your head in the clouds,
And you're gone.

Lucy in the sky with diamonds(diamonds).
Lucy in the sky with diamonds(diamonds).
Lucy in the sky with diamonds(diamonds).
Ah... Ah...

Picture yourself on a train in a station,
With plasticine porters with looking glass ties,
Suddenly someone is there at the turnstile,
The girl with kaleidoscope eyes.

Lucy in the sky with diamonds(diamonds).
Lucy in the sky with diamonds(diamonds).
Lucy in the sky with diamonds(diamonds).
Ah... Ah...


Lucy Nel Cielo Con I Diamanti

Immaginati in una barca su un fiume
Con degli alberi di mandarino e cieli di marmellata
Qualcuno ti chiama, tu rispondi abbastanza lentamente
Una ragazza con gli occhi di caleidoscopio.

Fiori di cellofan di giallo e verde
Sovrastano la tua testa.
Cerca la ragazza con il sole negli occhi*
Ed è andata.

Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Ah…ah…

Seguila laggiù ad un ponte accanto ad una fontana.
Dove persone come cavalli a dondolo mangiano torte di marshmallow
Ognuno sorride mentre si apre un varco tra i fiori
Che crescono incredibilmente alti.
Un taxi fatto di giornali appare sulla spiaggia
Aspetta per portarti via.
Tu ci sali con la testa tra le nuvole.
E parti.

Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Ah…ah…

Immaginati su un treno in una stazione
Con facchini di plastilina e cravatte che sembrano di vetro
Improvvisamente ecco qualcuno al cancelletto girevole
La ragazza con gli occhi di caleidoscopio.

Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Lucy nel cielo con i diamanti (diamanti).
Ah…ah…


Parrucca, parrucche e parrucchini

Poche volte ci si imbatte in una parrucca o in un portatore di parrucca al giorno d'oggi. Ma esistono ancora i negozi di parrucche e spesso qualche parrucca qua e là la si scorge. 
Capelli umani, crini di cavallo o capelli sintetici. Fatto è che la capigliatura è come la cornice del viso, a volte basta il colore e già si cambia completamente figura, espressione. Le parrucche esistono dai tempi dei tempi; le usavano gli egizi, che avevano la testa rasata per non prendere i pidocchi e non stare sempre a lavarsi :). Gli Assiri, i Fenici, i Greci e i Romani erano portatori sani di parrucca. 
Le parrucche sono utilizzate principalmente nel mondo occidentale; erano usate raramente in Estremo Oriente giusto nel teatro tradizionale della Cina e del Giappone.
Durante l'Impero Romano le parrucche erano usate sia per motivi estetici che per esigenza di camuffamento. Si narra, per esempio, che Annibale portasse la parrucca. Tito Livio attribuisce questo costume al fatto che il condottiero fosse costretto a camuffarsi spesso per riuscire a capire quali Galli, nelle sue armate, fossero a lui ostili. Caligola, narra Svetonio, sembra che amasse la notte vestirsi e camuffarsi con parrucca per poter frequentare luoghi impuri.Il teatro latino giocava su bianco, rosso e nero a seconda delle età della vita.Dopo la caduta dell'Impero Romano, l'uso di parrucche venne abbandonato in Occidente per quasi un millennio. 
Nel XVI secolo fu anche usata come un mezzo per compensare la calvizie o come abbellimento. Servivano anche per funzioni pratiche; le condizioni non igieniche del tempo richiamavano la presenza dei pidocchi, i quali potevano essere notevolmente ridotti se i capelli venivano rasati e sostituiti da una semplice parrucca artificiale.
La parrucca della Regina Elisabetta I 
L'uso delle parrucche da parte delle case reali sancì il successo che avrebbero avuto. La regina Elisabetta I indossava una celebre parrucca rossa finemente elaborata e arricciata nello stile "romano", ed il re Luigi XIII di Francia favorì l'uso delle parrucche tra gli uomini nel 1600.
La parrucca di Luigi XIII , il Re Sole
Le parrucche per gli uomini furono introdotte nel mondo anglosassone quando il re Carlo II riottenne il trono nel 1660, dopo un lungo esilio in Francia. Il loro uso divenne presto popolare alla corte inglese. Con l'uso delle parrucche come uno "status symbol" da parte della nobiltà e della borghesia i parruccai (creatori di parrucche) ottennero un notevole prestigio.
Nel XVII secolo le parrucche divennero sempre più elaborate e lunghe fino a coprire il busto;erano estremamente pesanti e spesso scomode. Così le parrucche erano molto costose da produrre specialmente se create con capelli umani, ma l'uso del crine di cavallo e di capra ma soprattutto di Yak, era diffuso perché molto più economico.Queste venivano incipriate e quindi rese di un particolare colore bianco o grigio bianco. La cipria per parrucche era costituita di farina di riso o altre farine vegetali ed era profumata con varie essenze. La cipria poteva anche essere di colori diversi dal bianco ma le varianti non trovarono grande successo. Dopo il 1790 la cipria per parrucche andò scomparendo.Durante il '700 le parrucche abbandonarono gradualmente le esagerazioni seicentesche e diverse professioni le utilizzavano correntemente come divisa (ad esempio nei tribunali), in particolare nel Commonwealth ma anche nel resto dell'Europa.

Molte "star" usano la parrucca per cambiare spesso pettinatura
in questa foto vediamo Beyonce

Oggi le parrucche vengono indossate per lo più per necessità, quando l’assenza dei capelli richiede l’uso della parrucca.Una parrucca moderna può essere fatta sia di "capelli" sintetici che di capelli umani. Nel caso di capelli sintetici la fibra più pregiata è la monofibra che viene ancorata ad un supporto, generalmente in rete, che viene indossato come una cuffia. Nel caso di capelli umani è importante la qualità e il tipo di lavorazione. Un capello umano può essere di tipo orientale o indiano, più spesso e di minor valore, oppure europeo, più pregiato. Può essere naturale e non trattato oppure decolorato, colorato, stirato eccetera e questo diminuisce la bontà del prodotto finale.Per quanto riguarda la lavorazione la parrucca può essere fatta a macchina o a mano. In un piccolo paesino dell’alta valle Maira, Elva  (vicino Cuneo) agli inizi dell' 800 si è sviluppata l’attività dei “caviè o pelasie” raccoglitori e lavoratori di capelli e parrucche. Elva è un piccolo paese di alta montagna,l’economia era basata su attività agro-pastorali con scarse vie di comunicazione e l’ unico rimedio era l’emigrazione.Così si inventarono un lavoro itinerante: viaggiare per l'Italia ed all’estero cercando qualche ragazza con dei bei capelli lunghi e convincerla a tagliarli in cambio di un pezzo di stoffa. Al sopraggiungere della bella stagione i “caviè” salivano ad Elva ad aiutare nei campi e lasciare la merce che soprattutto le donne lavorano nella stagione invernale. La leggenda racconta che il primo “caviè”  fu un giovane elvese emigrato a Parigi dove aveva trovato lavoro come cameriere entrando in contatto con importanti personaggi della capitale interessati ad acquistare capelli per realizzare parrucche che andavano di gran moda nel secolo scorso.
Capelli veri usati a Elva per le parrucche

martedì 11 gennaio 2011

Che bella giornata

La curiosità...nonchè il lavaggio del cervello da parte dei Media, mi hanno spinto ad andare al Cinema a vedere "Che bella giornata" il film con Checco Zalone.
Mi sono detta...ormai il film è uscito da tanto tempo...chi vuoi che ci sia più al cinema...la sala era piena.Tant'è che mi sono dovuta accontentare di un posto in terza fila.
Non mi sedevo così vicino allo schermo del cinema da quando andai in terza media a vedere un documentario con tutte le scuole. Alcune scene troppo veloci mi hanno persino causato lievi capogiri, ma sono sopravvissuta.
Non posso però non esprimere la mia opinione su questo film, ne parlano tutti, dovunque, forse troppo e in ogni caso più di quello che serve.
Il film è simpatico, divertente se non fosse che tutte le battute te le hanno fatte vedere e rivedere in tv , in pubblicità, sul web e le si sentono persino alla radio! Di nuovo nel film non resta niente se non le scene tra una battuta e l'altra che sappiamo già a memoria prima di entrare al cinema!
Raramente...quasi mai in realtà, vado al cinema a vedere film comici o pseudo tali.Sentire la gente ridere fragorosamente accanto a me è strano...io le battute le sapevo già. Certo ho sorriso, ma forse questa pubblicità continua e snervante toglie il gusto della battuta inedita.Quindi si sorride come a battute divertenti già sentite ma ridere a crepapelle mi pare eccessivo!
Sono rimasta per lo più stupita dalla fragorosa risata e per giunta da alcuni applausi durante una scena in particolare, in cui Checco Zalone chiede alla ragazza se lei studiasse, lei risponde di sì e lui le risponde ridendo che non ha capito niente dell'Italia che qui non serve per andare avanti sottointendendo che basta avere le conoscenze e le raccomandazioni giuste (e quando lei emulerà poi questo tipo di comportamento utilizzando conoscenze familiari per aggirare burocrazia e leggi lui le dirà anche che così si sta integrando benissimo).Sono rimasta sconcertata e stupita.Non so se la risata e l'applauso sono partiti spontanei per come nel film sia ironizzato l'italiano tipo oppure perchè è realmente così.In realtà ci sono anche un po' rimasta male, anche perchè da studentessa non credo che quello che sto facendo non serva un tubo, anzi le competenze sono importanti, e credo che aggirare burocrazie e regolamenti con conoscenze e parentele sia un atteggiamento mafioso e da superare. Credo che l'Italia non sia quella descritta nel film e credo che sarebbe stato necessario un finale tale da superare le retoriche e questa visione deludente e sconfortante,che questi atteggiamenti alla fine non trovassero spazio invece che trovare conferma come si vedrà.In casi come questi lodo i film americani il cui finale è sempre con una morale e con un significato di amore reciproco, forza delle proprie idee, onestà e giustizia.
Checco Zalone è molto bravo, è il suo momento e sono felice per lui. Il film sarebbe davvero bellissimo se non lo avessimo già interamente visto nelle pubblicità e se ci fosse un finale diverso,decisamente.