mercoledì 12 gennaio 2011

Parrucca, parrucche e parrucchini

Poche volte ci si imbatte in una parrucca o in un portatore di parrucca al giorno d'oggi. Ma esistono ancora i negozi di parrucche e spesso qualche parrucca qua e là la si scorge. 
Capelli umani, crini di cavallo o capelli sintetici. Fatto è che la capigliatura è come la cornice del viso, a volte basta il colore e già si cambia completamente figura, espressione. Le parrucche esistono dai tempi dei tempi; le usavano gli egizi, che avevano la testa rasata per non prendere i pidocchi e non stare sempre a lavarsi :). Gli Assiri, i Fenici, i Greci e i Romani erano portatori sani di parrucca. 
Le parrucche sono utilizzate principalmente nel mondo occidentale; erano usate raramente in Estremo Oriente giusto nel teatro tradizionale della Cina e del Giappone.
Durante l'Impero Romano le parrucche erano usate sia per motivi estetici che per esigenza di camuffamento. Si narra, per esempio, che Annibale portasse la parrucca. Tito Livio attribuisce questo costume al fatto che il condottiero fosse costretto a camuffarsi spesso per riuscire a capire quali Galli, nelle sue armate, fossero a lui ostili. Caligola, narra Svetonio, sembra che amasse la notte vestirsi e camuffarsi con parrucca per poter frequentare luoghi impuri.Il teatro latino giocava su bianco, rosso e nero a seconda delle età della vita.Dopo la caduta dell'Impero Romano, l'uso di parrucche venne abbandonato in Occidente per quasi un millennio. 
Nel XVI secolo fu anche usata come un mezzo per compensare la calvizie o come abbellimento. Servivano anche per funzioni pratiche; le condizioni non igieniche del tempo richiamavano la presenza dei pidocchi, i quali potevano essere notevolmente ridotti se i capelli venivano rasati e sostituiti da una semplice parrucca artificiale.
La parrucca della Regina Elisabetta I 
L'uso delle parrucche da parte delle case reali sancì il successo che avrebbero avuto. La regina Elisabetta I indossava una celebre parrucca rossa finemente elaborata e arricciata nello stile "romano", ed il re Luigi XIII di Francia favorì l'uso delle parrucche tra gli uomini nel 1600.
La parrucca di Luigi XIII , il Re Sole
Le parrucche per gli uomini furono introdotte nel mondo anglosassone quando il re Carlo II riottenne il trono nel 1660, dopo un lungo esilio in Francia. Il loro uso divenne presto popolare alla corte inglese. Con l'uso delle parrucche come uno "status symbol" da parte della nobiltà e della borghesia i parruccai (creatori di parrucche) ottennero un notevole prestigio.
Nel XVII secolo le parrucche divennero sempre più elaborate e lunghe fino a coprire il busto;erano estremamente pesanti e spesso scomode. Così le parrucche erano molto costose da produrre specialmente se create con capelli umani, ma l'uso del crine di cavallo e di capra ma soprattutto di Yak, era diffuso perché molto più economico.Queste venivano incipriate e quindi rese di un particolare colore bianco o grigio bianco. La cipria per parrucche era costituita di farina di riso o altre farine vegetali ed era profumata con varie essenze. La cipria poteva anche essere di colori diversi dal bianco ma le varianti non trovarono grande successo. Dopo il 1790 la cipria per parrucche andò scomparendo.Durante il '700 le parrucche abbandonarono gradualmente le esagerazioni seicentesche e diverse professioni le utilizzavano correntemente come divisa (ad esempio nei tribunali), in particolare nel Commonwealth ma anche nel resto dell'Europa.

Molte "star" usano la parrucca per cambiare spesso pettinatura
in questa foto vediamo Beyonce

Oggi le parrucche vengono indossate per lo più per necessità, quando l’assenza dei capelli richiede l’uso della parrucca.Una parrucca moderna può essere fatta sia di "capelli" sintetici che di capelli umani. Nel caso di capelli sintetici la fibra più pregiata è la monofibra che viene ancorata ad un supporto, generalmente in rete, che viene indossato come una cuffia. Nel caso di capelli umani è importante la qualità e il tipo di lavorazione. Un capello umano può essere di tipo orientale o indiano, più spesso e di minor valore, oppure europeo, più pregiato. Può essere naturale e non trattato oppure decolorato, colorato, stirato eccetera e questo diminuisce la bontà del prodotto finale.Per quanto riguarda la lavorazione la parrucca può essere fatta a macchina o a mano. In un piccolo paesino dell’alta valle Maira, Elva  (vicino Cuneo) agli inizi dell' 800 si è sviluppata l’attività dei “caviè o pelasie” raccoglitori e lavoratori di capelli e parrucche. Elva è un piccolo paese di alta montagna,l’economia era basata su attività agro-pastorali con scarse vie di comunicazione e l’ unico rimedio era l’emigrazione.Così si inventarono un lavoro itinerante: viaggiare per l'Italia ed all’estero cercando qualche ragazza con dei bei capelli lunghi e convincerla a tagliarli in cambio di un pezzo di stoffa. Al sopraggiungere della bella stagione i “caviè” salivano ad Elva ad aiutare nei campi e lasciare la merce che soprattutto le donne lavorano nella stagione invernale. La leggenda racconta che il primo “caviè”  fu un giovane elvese emigrato a Parigi dove aveva trovato lavoro come cameriere entrando in contatto con importanti personaggi della capitale interessati ad acquistare capelli per realizzare parrucche che andavano di gran moda nel secolo scorso.
Capelli veri usati a Elva per le parrucche

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